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Nel "target" dell'Ombudsman dei consumatori ci sono le piattaforme per l'ordinazione di cibo online!

Entrano nel "microscopio" piattaforme di ordinazione di cibo online. Cos'era quel "rumore" dei servizi competenti. Le modifiche al contesto operativo sono richieste da Consumer Advocate.


ΣL'obiettivo dell'Ombudsman dei consumatori sono le piattaforme per l'ordinazione elettronica di alimenti a seguito di un reclamo e l'imposizione di un'ammenda a un'azienda che collabora con tale piattaforma.

La questione è sorta a seguito di una denuncia di un consumatore, utente abituale di una piattaforma che fornisce servizi di ordinazione alimentare online, che si è rivolto all'Ombudsman dei consumatori, avendo riscontrato che i prezzi dei prodotti forniti da una specifica società di ristorazione, cooperante con la piattaforma, erano superiore, rispetto ai prezzi che erano validi per la vendita all'interno del suo negozio fisico.

Si fa presente che tale pratica costituisce violazione di mercato e comporta l'irrogazione di sanzioni, in quanto è vietato dalla legge avere o far insorgere in qualsiasi modo in un punto vendita prezzi di vendita della merce differenti.

In tale contesto, secondo le informazioni di APE-MPE, il Garante dei Consumatori ha collaborato all'istruttoria del caso con il competente Dipartimento del Commercio dell'Unità Regionale competente, che ha irrogato un'ammenda alla società controllata, dopo aver svolto le verifiche che hanno confermato la le accuse del consumatore.

Nuovo quadro d'azione


Allo stesso tempo, tenuto conto che i servizi di ordinazione alimentare online stanno diventando sempre più popolari, nonché che simili fenomeni di pratiche illegali rendono necessario proteggere più efficacemente i diritti dei consumatori, il Garante dei Consumatori si è rivolto raccomandazione alla società che gestisce la piattaforma specifica, sottolineando la necessità di un ampio campionamento dei listini prezzi delle società che hanno collaborato, al fine di garantire che i prezzi dei loro prodotti siano gli stessi di quelli applicabili per la vendita all'interno dei loro negozi e quindi evitare casi di oneri sleali e occulti per i danno dei consumatori ignari.

La Vice Avvocato dei consumatori Athena Kontogianni ha dichiarato ad APE-MPE che "L'Ombudsman dei consumatori monitora la questione in tema di piattaforme elettroniche in genere, affinché, qualora vi sia sistematicità di tali fenomeni illeciti, intervenga con Raccomandazioni più mirate, e in collaborazione con le competenti autorità di vigilanza, alle società operanti nello specifico mercato. . L'obiettivo resta sempre la più efficace tutela dei consumatori da ogni tipo di pratica commerciale sleale'.

fonte

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